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Quanti sono i futuri che abbiamo smarrito lungo il cammino? In quanti passati che non sono mai esistiti abbiamo cercato, inutilmente, salvezza o comprensione? Il presente, intanto, è sempre più vuoto, ridotto ad un ammasso di auto in coda e tangenziali affollate, di sirene e lampeggianti, di frasi fatte, di gocce di lexotan diluite in oceani di caffè amaro, nei quali sprofondiamo, immaginando l'eco ed il sapore di altri mondi, altri tempi, altri spazi, corde che vibrano dando vita alla bellezza delle proprie frequenze fondamentali più tutte le loro affascinanti ed innumerevoli armoniche.